Del mangiare ho sempre apprezzato maggiormente la semplicità e la genuinità.
Così, quando mi toccava farlo, i piatti da me preparati sono sempre stati “leggeri”….. anche dal punto di vista della velocità di esecuzione!
Di sicuro posso comunque dire che la “cucina” non è mai stato il mio regno preferito…..Come vi ho spiegato nella prima pagina, ho iniziato a leggere e studiare tutti i nutrizionisti nell’ambito oncologico, quali cibi sì e quali cibi no. Insieme, come abbiamo sempre fatto, da quel "brutto giorno" abbiamo affrontato la malattia e le sue conseguenze.
Il percorso della chemioterapia, con la grave leucopenia e neutropenia conseguente ad essa (per chi non conoscesse il problema: grave carenza di globuli bianchi, causa di una forte depressione immunitaria, a seguito della quale si è esposti a qualunque infezione che può diventare rischiosa per la vita), ci ha obbligato a lunghi periodi di “clausura”, durante i quali non potevamo né viaggiare, né frequentare luoghi pubblici.
Quindi niente metrò o tram, niente cinema, niente teatro, niente concerti, niente viaggi, niente luoghi affollati.
E soprattutto niente più cene nei ristoranti da noi amati, niente più uscite con amici anche solo per una frugale cena in pizzeria, niente ristoranti “stellati” dove il cibo si trasforma in arte. Cambiare alimentazione non serve certo a curare, ma indirizza la persona verso il benessere e aiuta a sopportare meglio i disagi della malattia e delle pesanti terapie che servono a curarla.
Così, con infinito amore, ho cercato di trasformare casa nostra in un ristorante sano ma gustoso, dove anche l’occhio vuole la sua parte, affinando l’arte della decorazione dei piatti che ho sempre tanto amato.
Poi, sollecitata da molti amici che avevano apprezzato le mie sperimentazioni culinarie e le scoperte di ingredienti da utilizzare o non utilizzare, ho aperto questo blog anche per testimoniare come uno svantaggio si può trasformare in una grande risorsa.
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